Radiografia del mercato immobiliare secondo semestre 2017
Secondo semestre anno
2017
Il mercato immobiliare italiano continua a marciare sui
binari della prudenza anche se ci sono importanti indicatori che invitano a un
moderato ottimismo. Numeri di compravendite e prezzi sono lontanissimi dai
periodi di euforia, anche se la seconda metà del 2017 consegna agli operatori
del settore un incoraggiante aumento delle transazioni, ancora una volta a
scapito dei prezzi.
Secondo i principali osservatori del mercato immobiliare
italiano, a inizio 2018 lindice medio di performance del segmento abitativo (risultante
dallandamento dei tredici mercati intermedi) ha continuato a recuperare
posizioni portandosi su valori prossimi al punto di equilibrio ciclico (dato
ottenuto considerando landamento delle variabili considerate: variazione
semestrale dei prezzi, sconto, tempi di vendita, dinamica della domanda rispetto
allofferta, saldo tra giudizi di crescita e di calo nel periodo di
osservazione dal 2002 ad oggi) e ciò può essere considerato come un passaggio
da una condizione recessiva a una espansiva.
Un fatto che consente di guardare con maggiore ottimismo ai
mesi che verranno. Una situazione sicuramente rassicurante rispetto a quella
raccontata dagli indicatori soltanto sei mesi fa. LItalia del mattone continua
così ad avanzare sui binari della doppia velocità. In alto le compravendite,
ancora limati verso il basso i prezzi nella quasi totalità delle città
italiane. Per registrare linversione di tendenza occorre zumare direttamente
sui centri interessati.
I prezzi hanno chiuso il 2017 facendo registrare una diminuzione intorno al -1,15% per le abitazioni, mentre il dato complessivo relativo al numero di compravendite è in crescita e si è attestato a + 5,1% rispetto allanno precedente.
Il mercato di tipo non residenziale ha registrato una
diminuzione dei prezzi ancora del -5% per i negozi, del -6,2% per gli uffici e
del -4,1% per i capannoni, con una diminuzione percentuale relativa al numero
di compravendite, per il settore commerciale, che varia dal -3,6% per i
capannoni, al -1,5% per immobili ad uso ufficio, al -1,2% per i negozi.
Calano i tempi di vendita: i dati rilevati a fine 2017
indicano una percentuale in diminuzione per il tempo medio di vendita per
immobili ad uso abitativo che è scesa nel range fra 3 e 9 mesi per la maggior
parte (36%) del campione rilevato. Diminuisce, rispetto al 2016, il periodo
intercorso tra lincarico e la vendita da 6 a 9 mesi (30%) e oltre 9 mesi (15%)
e solo il 4% dei contratti viene concluso entro un mese. Aumenta per il 67% la
domanda di abitazioni. Il 52% delle compravendite avviene con il ricorso al
sistema creditizio, con un netto aumento di richieste ed erogazioni rispetto al
2016. Dai risultati dellindagine per lanno 2017 si rileva che le unità residenziali
maggiormente compravendute sono il 35% trilocali e il 29% bilocali e solo il 9%
si riferisce a monolocali. Lubicazione è prevalentemente posta in zone
semicentrali e centrali e lo stato di conservazione che prevale è di alloggi
usati ma in buono stato (40%), seguito dalle abitazioni da ristrutturare (25%).
Si rileva un aumento del ricorso degli extracomunitari al sistema creditizio
(58%).
Per quanto concerne il numero delle transazioni immobiliari, si registra un piccolo passo avanti del mercato che ha fatto registrare un +5,1% per gli acquisti rispetto allanno precedente.
La regola principale che guida allacquisto resta la qualità dellimmobile. Al primo posto il luogo nel quale insiste, soprattutto se la scelta è ai fini dellinvestimento. Leccessiva grandezza non ha più grande importanza, dato questo evidenziato dal fatto che gli immobili al di sotto dei 50mq vantano un buon incremento mentre gli appartamenti con superficie maggiore di 115 mq hanno invece ottenuto, su base nazionale, performance al di sotto della media del mercato.
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