Immobili e immobilismo
Immobili e immobilismo, sembra un gioco di parole ed invece è lattuale etichetta che meglio si addice alla città di Napoli. Una situazione che non attira di certo gli investitori e che tiene sotto scacco anche potenziali sbocchi lavorativi per lintera filiera a cominciare proprio dagli intermediari come gli agenti immobiliari. Intanto non si muove una pietra. Si va poco oltre le chiacchiere per quello che concerne la dismissione del patrimonio immobiliare sia di Comune che di Regione Campania.
La demagogia e le belle frasi esternate durante le interviste giornalistiche portano però a pochi risultati. Ed intanto gli investitori se ne restano a casa loro, lontani dalla città di Napoli.
Andando con ordine: è facile comprendere che non
viene voglia di investire in una città dove alle carenze note, si aggiunge
questa situazione. Del resto, basta volgere lo sguardo intorno per farsi una
idea di quello che oggi offre la città.
Il primo biglietto da visita è via Marina.
Un cantiere da almeno tre anni che oggi è addirittura chiuso. Accoglie
lavoratori, turisti ma anche potenziali investitori che entrano in città. Il
panorama degli immobili in uso e in potenziale dismissione resta alquanto vago
e degradato.
Del resto dalla legge urbanistica del 1942, le
città del meridione non si sono mai dotate degli strumenti giusti per regolare
lo sviluppo urbano. Ci sono delle zone attigue che risultano tuttaltro che
omogenee nellambito di pochi chilometri di città. Per migliorare il colpo
docchio ci vorrebbe un piano regolatore che tenga anche conto delle
condizioni di vicinanza. Non ci sono soldi pubblici per le grandi opere e quei
pochi che arrivano si devono spendere in maniera oculata.
Inutile girarci intorno, la maggior parte
del patrimonio immobiliare napoletano è fatiscente ed ha bisogno di interventi.
Se il privato sa che alle sue risorse si aggiungono incentivi provenienti dal
pubblico ecco che anche i più titubanti magari si darebbero una mossa. Del
resto mentre non si possono obbligare i piccoli privati ad ammodernare o
addirittura abbellire i propri immobili, si può però incentivarli con politiche
che spiegano nei dettagli luso dei famosi eco bonus e sisma bonus. Così
facendo si possono incentivare tutte le fasce interessate e coniugare sicurezza
ed economia, rimettendo in moto un settore altrettanto in crisi come ledilizia
e magari attrarre investitori.
Zone come il centro storico potrebbero diventare
interessanti con un piano che prevede facilmente il cambiamento della
destinazione duso degli edifici. Il sindaco De Magistris in una recente
intervista ha dichiarato che esistono uffici preposti con dirigenti in gamba
che in poco tempo accontentano questo tipo di richieste, ma non sarebbe meglio
ufficializzare lesistenza di uno sportello efficiente per meglio indirizzare
chi ha in animo di acquisire interi fabbricati per trasformarli, ad esempio, in
alberghi.
Esistono in Europa esempi di città che sono state
rifatte in quattro o cinque anni. In Spagna abbiamo gli esempi di Barcellona e
Valencia. Ma qui niente. Non è mai accaduto praticamente nulla. A Napoli ci
sarebbe stato tanto da fare ed invece a parte il Centro Direzionale non è
venuto fuori praticamente nulla di nuovo dal dopoguerra ad oggi. Anche la
costruzione delle metropolitane è stata abbastanza lunga ed avventurosa.
Poi cè Bagnoli. Potremmo definirla, la zona
delle occasioni sprecate. La grande utopia che spesso e volentieri si è risolta
con un nulla di fatto. Bagnoli resta una storia veramente oscura, se ne parla
da trenta anni, senza passi avanti. Un quartiere che poteva essere un fiore
allocchiello per la città. In una zona davvero bella e ricca di beni
culturali. Poteva diventare un attrattore turistico, ha la fortuna di essere
incastonata nei Campi Flegrei, di avere un panorama incantevole ed ampi spazi
da bonificare e rendere omogenei ai progetti. La riqualificazione deve per
forza di cosa rendere belli e fruibili gli spazi, depurare le acque e preparare
le strutture giuste per laccoglienza turistica. Ne abbiamo sentite veramente
tante. Più volte si è avuto anche il coraggio di candidare Bagnoli, senza
conseguenze concrete, ad ospitare gare della Coppa Americadi vela. Da un anno
è al lavoro la nuova cabina di regia e si attende di conoscere qualche
risultato, incontri pubblici non ce ne sono più stati.
Occorrono istituzioni attente, dismissioni
concrete e sburocratizzazione per i lavori. Rimettere in moto questo settore,
vuole dire offrire lavoro di qualità anche agli agenti immobiliari che operano
sul territorio.
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