Clausole vessatorie: se c'è trattativa diretta il professionista è salvo

Clausole vessatorie: se c'è trattativa diretta il professionista è salvo
Ma cosa sono le clausole
vessatorie, e come sono disciplinate? A dettare legge su questo
tema è il cosiddetto Codice del Consumo,
in particolare nella sua parte III.
Gli articoli 33 e seguenti definiscono
che nel contratto tra un consumatore e un professionista possano verificarsi
casi in cui le clausole inserite da questultimo, pur in buona fede, possono
determinare uno squilibrio di diritti ed
obblighi a sfavore del privato.
Alcuni esempi sono rappresentati dalle
clausole che liberano il professionista dalla responsabilità dei danno arrecato
al cliente, che limitano il diritto del cliente a rivalersi contro lerogatore
del servizio se questo ha commesso qualche inadempienza, che impongono al consumatore
obblighi di acquisto o pagamento di penali sproporzionate, a fronte di nessuna
compensazione da parte del professionista ecc.
Con leccezione dei beni mobiliari e degli strumenti
finanziari, sono vessatorie anche le clausole che implicano la
rescissione del contratto senza preavviso da parte del professionista, un
cambiamento non comunicato delle caratteristiche delle prestazioni offerte, o
la fissazione del prezzo al momento della consegna.
A determinare realmente che una clausola sia vessatoria o meno è la circostanza
nella quale questa è fatta conoscere al cliente. In definitiva, a scagionare da
qualunque sospetto di malafede nei confronti di un privato è il fatto che il professionista possa provare di aver
trattato direttamente col suo cliente quanto stabilito nella
clausola.
Questo è vero anche nel caso in cui le condizioni contrattuali siano stabilite
come nel caso dei contratti immobiliari in un modulo precompilato: se le
circostanze sono tali da permettere una negoziazione diretta il professionista
è salvo, fermo restando che lonere della prova pesa sempre sulla società e
non sul privato.
In caso venisse invece accertata la malafede della società, il Codice del
Consumo stabilisce che le clausole in questione risultino nulle, ma che il
resto del contratto resti comunque valido.
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