AFFITTI DI NEGOZI CON LA CEDOLARE SECCA.

AFFITTI DI NEGOZI  CON LA  CEDOLARE SECCA.

La cedolare secca per gli affitti commerciali è una delle novità previste dalla Legge di Bilancio 2019, che dovrà essere presentata dal Governo alle Camere e che sarà approvata entro la fine dell’anno.

La tassazione agevolata dei redditi da locazione con cedolare secca al 21%, potrà essere applicata ai locali commerciali con superficie fino a 600 mq, escluse le pertinenze, e relative pertinenze locate congiuntamente.

La cedolare non sarà applicabile per i contratti stipulati nel 2019 qualora al 15 ottobre 2018 risulti in essere un contratto non scaduto, tra i medesimi soggetti e per lo stesso immobile, interrotto in anticipo rispetto alla scadenza naturale.

A schierarsi tra i favorevoli all’estensione della cedolare secca al 21% o al 10% anche per gli affitti di negozi è stata in primis Confedilizia, che ormai da anni chiede di equiparare le regole previste per affitti ad uso abitativo a quelle per gli affitti commerciali. Infatti  l’introduzione della cedolare secca ha prodotto vantaggi sia per i proprietari di immobili che per lo Stato.

Questo ha consentito a molti proprietari di immobili di risparmiare sulle imposte dovute e, parallelamente, è stato possibile arginare il fenomeno degli affitti in nero.

Secondo i dati resi noti da Confedilizia, la “propensione all’inadempimento” (ad elusione ed evasione, in sostanza) si è ridotta del 40% ed è evidente che il dato potrebbe ulteriormente aumentare qualora la cedolare secca fosse estesa anche ai negozi dalla Legge di Bilancio 2019.

Se verrà confermata, la si potrà utilizzare anche per agli immobili ad uso commerciali, e potrà essere applicata nelle seguenti casistiche:

1.       Il canone di locazione deve essere stipulato nell’anno 2019 (al 15 ottobre 2018 non dovrà già risultare in essere un contratto non scaduto, tra i medesimi soggetti e per lo stesso immobile);

2.       Le unità immobiliari devono essere classificate nella categoria catastale C/1 (Negozi e botteghe), relative pertinenze locate congiuntamente C/2 (Magazzini e locali di deposito) , C/6 (Stalle, scuderie, rimesse, autorimesse senza fine di lucro)e C/7 (Tettoie chiuse od aperte);

3.       La superficie dell’immobile deve essere inferiore a 600 mq, al netto delle pertinenze. 

Cedolare secca affitti commerciali: a chi conviene?

Nel regime ordinario sugli immobili locati si paga l’Irpef e le addizionali in base al proprio scaglione di reddito così suddiviso:

·         23% per i redditi fino a 15.000,00

·         27%  per i redditi fino a 28.000,00

·         38 % per i redditi fino a 75.000,00

·         43% per quelli oltre

Chi decide di optare per la cedolare secca andrà a pagare un’imposta sostitutiva del 21% per i canoni fissi o del 10% per i canoni concordati.

Alla luce di quanto detto sopra si capisce che tale regime è estremamente conveniente rispetto a quello ordinario. Tra l’altro non si è soggetto né a bolli né ad imposta di registro. 

In ogni caso, prima ancora di fare i vari calcoli relativi alla convenienza di tale possibilità, è sempre meglio attendere l'approvazione ufficiale e definitiva della Legge di Bilancio targata 2019. Difatti, è possibile che vengano apportate altre variazioni e diversi dettagli che attualmente non si conoscono e che potrebbero modificare ulteriormente i vari calcoli di convenienza. La Manovra proposta dovrebbe comunque superare i controlli parlamentari entro il 31 dicembre del 2018. A quel punto il quadro dei vantaggi e delle novità fiscali sarà decisamente più chiaro.

 

 



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